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Franco Battiato in concerto a Modena

Sabato 6 Settembre alle ore 21:30 nuovo progetto musicale di Franco Battiato in tour con Joe Patti’s experimental group. Parte dell’incasso del concerto sarà devoluto ad Emergency, che quest’anno festeggia i 20 anni di attività.

Questa sera Modena saluta Franco Battiato in concerto, organizzato all’interno del cartellone della “Festa Ponte Alto” per la Festa de l’Unitá provinciale di Modena. Voglio ringraziare la sig.ra Roberta Vandini di PdMoMag – Ufficio Stampa del PD Provinciale di Modena che ci ha aiutati ad ottenere gli “accrediti stampa” per l’evento di Battiato.

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Modena, 6 Settembre 2014.

Brusio intorno, come ogni inizio di concerto che si rispetti. L’aria è molto conviviale e si percepisce il classico sentore dell’estate che sta per finire (e no, qui non c’entrano i righeira). Quest’estate, qui a Modena, stasera porta il saluto di Franco Battiato.
Questa per me è la prima volta ad un suo concerto. Ed è l’occasione giusta. È appena stato presentato il suo nuovo singolo e qui la formazione presente è proprio quella del nuovo disco Joe Patti’s Experimental Group. Peccato solo che il comune di modena o il PD,  abbia pensato bene di sovrapporre nella stessa serata anche il concerto del memoriale dedicato al grande maestro Pavarotti in Piazza Grande. Peccato… Non potevo essere in entrambi i posti. Intanto qui il brusio aumenta, segno che l’atmosfera è pronta.

Si apre il palco con la presentazione di emergency a cui la serata è dedicata. Troppo spesso il nostro mondo occidentale ci fa dimenticare quanto, al di fuori di esso, esistano milioni di persone che vivono ben al di sotto di quella che noi definiamo “soglia di povertà”, ed è bene ricordarlo. Ma questa… È tutta un’altra storia.

Si inizia. Il maestro sale da solo sul palco. Le sue parole sono “è giusto che ve lo dica, la prima parte è tremenda. Recuperemo dopo” e si inizia col piano. Peccato solo per i rumori di sottofondo delle giostre adiacenti il palco che non fanno apprezzare appieno le vibrazioni del pianoforte…
L’inizio è flebile, lento, d’attesa. I due compagni di questo viaggio (Pino “Pinaxa” Pischetola e Carlo Guaitoli), entrano uno per volta e lo si percepisce anche dalle basi che pian piano si arricchiscono di sfumature per chi un pò di musica se ne intende. Come ci ha anticipato, l’inizio effettivamente è tremendo ma per me in senso buono. È un viaggio di suoni, sperimentazioni. Quasi spirituale. La musica ci attraversa fin nel profondo fino a toccare corde nascoste del nostro inconscio.

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L’elettronica la fa da padrone in questo inizio. La cosa più strana è sentire in alcuni tratti il suono fondersi con il rumore delle fronde degli alberi mosse dal vento. Il pubblico è immobilizzato. Alla fine del primo brano quasi nessuno aveva il coraggio di accennare un applauso, non perché non sia piaciuto, anzi, il pubblico è incantato. E devo dire che lo sono anche io. Sono entrato letteralmente in un’altra dimensione. Questa dimensione è fatta di poche parole, qualche frase qua e lá, ma è piena di suoni così eterei che se li dovessi immaginare potrei racchiuderli in un corpo di donna che lentamente si muove all’interno di una vasca immersa nei colori che lancia baci a tutti quelli che venerano. (Questa musica mi sta portando seriamente in un’altra dimensione…)

Non so perché ma credo che Battiato abbia avuto un incontro in un’altra dimensione con i Massive Attack. “Lascia tutto e seguiti” è una frase che mi ha colpito molto stasera. Forse un monito verso questo nostro attaccamento alla materialità?
Il concerto continua incentrato sempre sul suono che questa sera la fà da padrone in questo trio. “Il re del mondo” infiamma l’arena.
Una delle cose più affascinanti, oltre alla cura del suono, sono i testi. In molti punti un’ode alla lingua italiana fin troppo stuprata nell’ultimo ventennio…

Il piano accenna “la cura” . È una versione perfetta. È un’ovazione. Un brano che fra cent’anni verrà ricordato come la miglior dichiarazione d’amore dei nostri tempi. Battiato ci lascia. Ci aspetta un bis? Il pubblico lo chiede a gran voce.

Ed il bis arriva ripartendo alla grande, interrotto solo da un piccolo problema tecnico all’ear monitor del maestro, ma la si prende sul ridere. Il maestro ferma tutto e si riparte per un gran finale con i suoi grandi successi. “Voglio vederti danzare” scatena la folla che lascia le poltrone, si scompone e danza sotto al palco in una grande festa liberatoria. Il pubblico chiede ancora suoni, ancora note e mondi sommersi. Vogliamo tutti perderci all’interno di questa dimensione parallela in cui si può finalmente respirare un’aria pregna di suoni; “E ti vengo a cercare” chiude il concerto. Il maestro accontenta tutti.

Per il momento, abbiamo sfiorato per qualche ora la dimensione Battiato. Con la speranza che tutto questo diventi sempre più percepibile nei nostri giorni.

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Foto a cura di Marcello Ganzerli di MgPix

Ho sempre sognato di poter scrivere liberamente di musica. L’articolo che hai appena letto rientra nel mio progetto che ho chiamato menomasia (unione delle parole meno male così sia); menomasia non è solo una rubrica musicale, ma è al contempo la speranza di poter continuare ad inseguire la musica, quella vera, vissuta nei live. Al di fuori degli schemi commerciali tradizionali. 
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Christian DeLord

Author Christian DeLord

Mi chiamo Christian Carlino, in arte DeLord, classe 1985. Pianista, compositore e creativo dall’animo pop ma con innata la voglia di imparare e formulare sempre nuove idee. La libertà di espressione fa parte del mio modo di essere e trova forma nelle mie passioni.

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